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Il PROFESSIONISTA DELLA SOSTENIBILITÀ
Il nuovo motore di crescita aziendale
Il nuovo motore di crescita aziendale
Il professionista della sostenibilità: una nuova figura professionale, in evoluzione e ancora sconosciuta.
Chi si occupa di sostenibilità? Chi redige e certifica i bilanci? Cosa fa un consulente della sostenibilità? Quali competenze deve avere un esperto in sostenibilità aziendale per poter gestire con successo i vari aspetti che caratterizzano la materia? I professionisti della sostenibilità: chi sono, cosa fanno, da dove vengono? E come saranno in futuro?
Sono alcune delle domande che ci pongono gli imprenditori e i manager per individuare le figure a cui rivolgersi per realizzare il loro ingresso tra le “aziende sostenibili”.
Che si rivolgano a SJConsulting per ingaggiare:
sono sempre di più i clienti che vogliono un “motore aziendale” (non usiamo, intenzionalmente, il termine “funzione”) di “SOSTENIBILITA’”.
Il loro scopo è di consentire all’azienda di realizzare iniziative mirate a implementare azioni concrete, e sempre più consolidate, per renderle sostenibili.
Tutto dipende dall’obiettivo strategico della direzione e dalla realtà in cui il programma di azione si innesta: i progetti organizzativi spaziano dall’individuazione di un professionista esterno, fino alla creazione di una vera e propria struttura interna, permanente e a tempo pieno.
Ovviamente la soluzione prescelta varia in base a:
-variabili endogene (quali la dimensione dell’azienda, la fase di ciclo di vita, la situazione economica-finanziaria, la sensibilità dell’imprenditore etc); e a
-fattori esogeni (settore, sensibilità del mercato agli aspetti di sostenibilità, posizionamento di mercato etc).
Fattori che i nostri consulenti valutano nella fase di assessment, per poi proporre al vertice societario la soluzione migliore (e il programma di evoluzione futura).
Quello che non varia è invece la necessità di impiegare professionisti della sostenibilità, sia per internalizzarli sia per impiegarne le competenze come professionisti esterni.
In questo articolo tracciamo un identikit di questi esperti della sostenibilità, riferendoci ad una recente ricerca condotta da “Sustainability Markers”, in collaborazione con ALTIS e Università degli Studi di Milano.
Nell’articolo vedremo:
Gli ultimi due punti, in particolare, li riteniamo particolarmente utili a chi, come noi, progetta e realizza piani di sostenibilità nelle aziende, selezionando anche le risorse per attuarli. Che siano impiegati come dipendenti, o come temporary/fractional manager specializzati in temi di sostenibilità aziendale (e non).
I risultati hanno messo in evidenza come il professionista “tipo” sia
• DONNA: sono prevalentemente le donne a ricoprire una posizione in ambito sostenibilità (64,6% come operatori interni e 51,9% come consulenti esterni)
• GIOVANE. La maggior parte dei professionisti della sostenibilità si colloca nelle fasce tra i 31 e i 40 anni ((24.6%, in crescita rispetto al 17.9% del 2020), e tra i 41 e i 50 (32,0%, in diminuzione rispetto al 26,7%)
• (Se libero professionisti) FOCALIZZATO SUL TEMA. Il 50,2% dei consulenti esterni dedicano il 100% del loro tempo alle attività inerenti alla CSR/sostenibilità (contro il 45,6% degli operatori interni)
• APICALE. Nelle aziende, le percentuali delle risorse dedicate al 100% ai temi della sostenibilità sono invertite rispetto agli studi professionali per i ruoli apicali (50,0% contro il 35,3%). Questo a dimostrazione che si stanno delineando vere e proprie unità organizzative aziendali con un team e figure apicali dedicate.
• DI SUCCESSO. Nelle strutture aziendali il livello gerarchico è alto: il 76,9% delle unità organizzative risponde direttamente al vertice (34,8% all’AD, il 23,1% al Presidente e il 19% al Direttore Generale)
• COMUNICATORE. Solitamente i professionisti della sostenibilità hanno avuto in precedenza esperienza nel mondo della comunicazione (13,4%), del marketing e delle vendite (12,5%), e delle risorse umane (13,9%).
Sono in crescita, in particolare per gli operatori interni, le figure dall’ ambito HSE: ciò rispecchia la crescente attenzione delle organizzazioni ad intraprendere percorsi di sostenibilità in modo puntuale e sistemico. Sono queste infatti, nel caso di aziende che implementano processi sostenibili e/o circolari, le figure più competenti per seguire/ottenere le numerose norme e certificazioni necessarie.
Contrariamente a quanto di pensa: non sono solo le quotate ad aver intrapreso la via sostenibile.
Il report mostra che il 24% dei professionisti presta la propria attività in un’azienda quotata, mentre il 76% in un’azienda non quotata. Le professioni attorno alla CSR/sostenibilità si affermano anche in realtà organizzative non tenute all’applicazione degli obblighi di trasparenza: a dimostrazione che la sensibilità dei vertici verso questi temi non deriva solo da vincoli esterni.
I (PRIMI 3) SETTORI di maggior impiego dei professionisti della sostenibilità variano a seconda del tipo di ingaggio:
• per i professionisti della sostenibilità INTERNI] quasi un terzo (27,8%) opera nel settore dei trasporti, il 19,2% nel settore del gas e dell’elettricità, e il 15,5% in quello delle multiutilities
• per i professionisti della sostenibilità ESTERNI] al primo posto il settore dell’edilizia (20,7%), al secondo quello della sanità (18,1%) e al terzo posto quello del commercio e turismo (17%).
L’indagine mostra come i decisori intervistati credano che il sistema produttivo italiano esprimerà una forte domanda di professionisti della sostenibilità. Nei prossimi anni ci si attende che un significativo numero di aziende e società di consulenza incrementerà il proprio organico con professionisti esperti in sostenibilità (74%).
La domanda si esprimerà in due grandi ambiti:
A tal proposito, si evidenzia che gli HR manager concordano sulla difficoltà di trovare sul mercato del lavoro professionalità già pronte, in particolare per i ruoli ibridi.
Ciò richiederà allo staff “sostenibilità” un maggior sforzo di reclutamento, finalizzato alla ricerca di competenze più trasversali, per promuovere nelle organizzazioni un vero cambiamento culturale.
Per i ruoli tecnici, la selezione punterà su profili di competenza “non tradizionali”. Saranno quindi valorizzate le figure che, in modo creativo ed autonomo, abbiano saputo integrare le competenze tecniche (già fornite dal sistema formativo) con competenze di sostenibilità.
Quali sono le imprese che offriranno maggiori opportunità di lavoro per l’esperto in sostenibilità?
Ovviamente sarà maggiore nelle aziende già “mature” attorno alla sostenibilità, ma con ampi margini per i “creativi” nelle aziende in crescita.
Per intraprendere una carriera di successo in questo ambito consigliamo di:
In conclusione, la sostenibilità è un tema sempre più strategico per le aziende, un nuovo modo di sviluppare e rilanciare il proprio business. Per sfruttare questa occasione, però, ti servono le persone giuste con le competenze adatte.
Attraverso una serie di servizi personalizzabili (vedi la nostra “SPIRALE SJC”), erogati con l’innovativa metodologia “SMARTLI”, possiamo ispirare ed aiutare imprenditori e manager a cambiare le regole del gioco.
COME? Ad esempio,
Perché SJConsulting ha le persone con le competenze specialistiche e l’esperienza per questo!
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