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La manutenzione ed ispezione dei DPI ANTICADUTA
Questo articolo della collana “LE GUIDE SULLA SICUREZZA” si propone di illustrare le operazioni di ispezione, manutenzione e riparazione cui devono essere soggetti i DPI ANTICADUTA (leggi il post-it “Cosa sono i DPI ANTICADUTA” e guarda i nostri prodotti).
Eventuali approfondimenti disponibili sono consultabili cliccando sui link attivi.Gli obblighi di manutenzione e riparazione/sostituzione sono sanciti in capo al datore di lavoro dal
a) mantiene in efficienza i DPI e ne assicura le condizioni d’igiene, mediante la manutenzione, le riparazioni e le sostituzioni necessarie e secondo le eventuali indicazioni fornite dal fabbricante;
b) provvede a che i DPI siano utilizzati soltanto per gli usi previsti, salvo casi specifici ed eccezionali, conformemente alle informazioni del fabbricante;
c) fornisce istruzioni comprensibili per i lavoratori;
d) destina ogni DPI ad un uso personale e, qualora le circostanze richiedano l’uso di uno stesso DPI da parte di più persone, prende misure adeguate affinché tale uso non ponga alcun problema sanitario e igienico ai vari utilizzatori;
e) informa preliminarmente il lavoratore dei rischi dai quali il DPI lo protegge;
f) rende disponibile nell’azienda ovvero unità produttiva informazioni adeguate su ogni DPI;
g) stabilisce le procedure aziendali da seguire, al termine dell’utilizzo, per la riconsegna e il deposito dei DPI;
h) assicura una formazione adeguata e organizza, se necessario, uno specifico addestramento circa l’uso corretto e l’utilizzo pratico dei DPI.
Quelli di ispezione “routinaria” sono invece in capo al lavoratore, secondo quanto previsto al
Vi è poi un terzo aspetto, la “ispezione periodica”, di livello superiore a quella effettuata dal lavoratore prima e dopo l’uso del DPI, che deve essere programmata e gestita dal datore di lavoro secondo le istruzioni del fabbricante, che vedremo nel dettaglio più avanti.
Definizione delle attività
In base a quanto stabilito dalla norma UNI EN 365 :2005 “Dispositivi di protezione individuale contro le cadute dall’alto– Requisiti generali per le istruzioni per l’uso, la manutenzione, l’ispezione periodica, la riparazione, la marcatura e l’imballaggio”, e alle linee guida ISPESL si intende:
- manutenzione: Atto di mantenere i DPI o altro equipaggiamento in una condizione di funzionamento sicuro mediante azioni preventive quali pulizia e immagazzinamento adeguato. Può essere eseguita anche dall’utilizzatore seguendo le istruzioni contenute nelle note del fabbricante
- ispezione periodica Atto di condurre periodicamente un’ispezione approfondita dei DPI o di altro equipaggiamento per verificare la presenza di difetti, per esempio danno o usura. Vedremo nel seguito i tipi di ispezione e le periodicità in base al tipo di equipaggiamento
- persona competente dell’ispezione periodica Persona a conoscenza dei requisiti correnti di ispezione periodica, delle raccomandazioni e delle istruzioni emesse dal fabbricante applicabili al componente, al sottosistema o al sistema pertinente. (una persona è “competente” quando è in grado di identificare e valutare l’entità dei difetti, dovrebbe avviare l’azione correttiva da intraprendere, avendone le capacità – oggetto eventualmente di addestramento/aggiornamento – e le risorse)
- fabbricante Costruttore, rappresentante autorizzato di un costruttore o responsabile dell’assemblaggio, dove pertinente, per la progettazione, la prova e la commercializzazione del componente, del sottosistema o del sistema completi immessi sul mercato.
La nota informativa del fabbricante
Prima di entrare in merito alle attività in questione, ricordiamo che tutti i DPI, ai fini della loro certificazione, devono essere dotati di un “libretto di istruzioni”.
Il documento è chiamato “Nota informativa del fabbricante”, così come definita nell’Allegato II del D. lgs.475/92 ( e s.m.i.) con cui l’Italia ha recepito le Direttive sui criteri di conformità del DPI (tra cui la Marchiatura “CE”).
La nota informativa, preparata e rilasciata obbligatoriamente dal fabbricante per i DPI immessi sul mercato deve contenere, oltre al nome e all’indirizzo del fabbricante o del suo mandatario nella Comunità, ogni informazione utile concernente:
a) le istruzioni di deposito, di impiego, di pulizia, di manutenzione, di revisione e di disinfezione. I prodotti di pulizia, di manutenzione o di disinfezione consigliati dal fabbricante non devono avere nell’ambito delle loro modalità di uso alcun effetto nocivo per i DPI o per l’utilizzatore;
b) le prestazioni ottenute agli esami tecnici effettuati per verificare i livelli o le classi di protezione dei DPI;
c) gli accessori utilizzabili con i DPI e le caratteristiche dei pezzi di ricambio appropriati;
d) le classi di protezione adeguate a diversi livelli a rischio e i corrispondenti limiti di utilizzazione;
e) la data o il termine di scadenza dei DPI o di alcuni dei loro componenti;
f) il tipo di imballaggio appropriato per il trasporto dei DPI;
g) il significato della marcatura, se questa esiste (vedi punto 2.12);
h) se del caso, i referenti delle direttive applicate conformemente all’articolo 12-bis, comma 1;
i) nome, indirizzo, numero di identificazione degli organismi notificati che intervengono nella fase di certificazione dei DPI.
La manutenzione
Vediamo nello specifico cosa le norme (la già citata UNI EN 365 e le linee guida ISPESL) predicano per le diverse operazioni richieste.
Nella norma UNI sono indicati i principi generali da adottare nella redazione della “nota informativa del fabbricante” per questa operazione.
Sono identificate 4 fattispecie di operazione:
- PULIZIA E DISINFEZIONE
- ASCIUGATURA
- IMMAGAZZINAMENTO
- ALTRI PROCEDIMENTI (ad esempio, la lubrificazione).
4.3.1 Le istruzioni per la manutenzione devono essere chiare, leggibili e inequivocabili e devono contenere i dettagli appropriati, corredati da schemi se necessario, per consentire la manutenzione corretta e sicura dei DPI o di altro equipaggiamento.
4.3.2 Le istruzioni per la manutenzione devono comprendere:
a) procedimenti di pulizia, inclusa la disinfezione dove applicabile senza causare effetti dannosi sui materiali utilizzati nella fabbricazione dell’equipaggiamento o sull’utilizzatore e un’avvertenza che è necessario seguire strettamente il procedimento; b) dove applicabile, un’avvertenza che quando l’equipaggiamento si bagna, o per l’uso o a causa della pulizia, deve essere lasciato asciugare naturalmente e tenuto lontano dal calore diretto;
c) le procedure di immagazzinamento, inclusi tutti i requisiti preventivi necessari in cui l’ambiente o altri fattori potrebbero compromettere la condizione dei componenti, per esempio ambiente umido, bordi affilati, vibrazione, degradazione ultravioletta;
d) altri procedimenti di manutenzione pertinenti all’equipaggiamento, per esempio lubrificazione.
Le linee guida ISPESL, distinguono le operazioni di manutenzione da effettuare in base alla tipologia del dispositivo e dell’equipaggiamento sono da prevedere:
- DISPOSITIVI MECCANICI: la manutenzione deve essere effettuata in accordo con le istruzioni del fabbricante; in ogni caso deve essere sempre rimossa la sporcizia e, successivamente, devono essere asciugati con aria a temperatura ambiente
- MATERIALE TESSILE SINTETICO: deve essere effettuata la normale pulizia con acqua e sapone neutro e, se necessario, una pulizia più accurata (effettuata in base alle istruzioni del fabbricante)
- LINEE FLESSIBILI E GUIDE RIGIDE DI ANCORAGGIO PERMANENTE: devono essere sottoposte a manutenzione da personale competente, secondo gli intervalli di tempo e le modalità indicate dal fabbricante. Tale intervallo temporale, comunque, non dovrà essere superiore ad un anno (se sono in servizio) ovvero prima del riutilizzo (se non sono state usate per lunghi periodi di tempo).
Le linee di ancoraggio difettose o in cattivo stato di conservazione devono essere escluse dal servizio.
Ispezione: marcatura, scadenza dei dpi e istruzioni
Due sono gli elementi basilari e fondamentali da verificare prima dell’uso e prima delle ispezioni più accurate che spiegheremo nel seguito.
MARCATURA
Innanzitutto occorre precisare che la prima e fondamentale verifica da effettuare è la presenza della marcatura “CE”, sia in termini di presenza sia di leggibilità.
A tal proposito la norma UNI 365 riporta quanto segue
a) mezzo di identificazione, per esempio nome del fabbricante, nome del fornitore o marchio commerciale;
b) lotto di produzione o numero di serie del fabbricante o altro mezzo di rintracciabilità;
c) modello e tipo/identificazione; d) numero e anno del documento a cui l’equipaggiamento è conforme;
e) pittogramma o altro metodo per indicare la necessità per gli utilizzatori di leggere le istruzioni per l’uso.
I caratteri delle marcature devono essere leggibili e inequivocabili.
DURATA DPI
Ogni DPI anticaduta ha una durata massima, che è stabilita dal costruttore.
La data di scadenza è valida solo “se i DPI sono utilizzati e conservati correttamente“ come indicato sui libretti di uso e manutenzione.
Indicativamente la durata dei DPI anticaduta è:
- 6 anni per i prodotti tessili
- 8 anni per i metallici
calcolati a partire dalla data di produzione riportata sulle etichette di ogni singolo prodotto.
ISTRUZIONI PER L’ISPEZIONE
L’attività di ispezione degli equipaggiamenti, data l’importanza dell’operazione, deve essere condotta secondo istruzioni dettagliate e precise, che forniscano al personale una serie di indicazioni pratiche utili a compierla efficacemente.
In linea di massima tali istruzioni (e correlate check list che supportino l’ispettore al fine di non dimenticare i passaggi) sono già contenute nella “nota del fabbricante”. Nel box si riportano le prescrizioni di carattere generale contenute nella norma UNI 365.
Le istruzioni per l’ispezione periodica devono comprendere:
a) avvertenza per sottolineare la necessità di ispezioni periodiche regolari e il fatto che la sicurezza degli utilizzatori dipende dalla continua efficienza e durabilità dell’equipaggiamento;
b) raccomandazione relativamente alla frequenza delle ispezioni periodiche, prendendo in considerazione fattori quali legislazione, tipo di equipaggiamento, frequenza di utilizzo e condizioni ambientali. La raccomandazione deve comprendere una dichiarazione che specifichi che la frequenza delle ispezioni periodiche deve essere almeno ogni 12 mesi;
c) avvertenza per sottolineare che è necessario che le ispezioni periodiche siano eseguite unicamente da una persona competente e nel severo rispetto delle procedure di ispezione periodica del fabbricante;
d) dove ritenuto necessario dal fabbricante, per esempio a causa della complessità o dell’innovazione dell’equipaggiamento o dove la competenza sulla sicurezza è fondamentale relativamente a smantellamento, riassemblaggio o valutazione dell’equipaggiamento (per esempio anticaduta di tipo retrattile), un’istruzione specificante che le ispezioni periodiche devono essere eseguite solo dal fabbricante o da una persona o organizzazione autorizzata dal fabbricante;
e) requisito di controllo della leggibilità delle marcature del prodotto.
Ispezione periodica
I fabbricanti devono fornire tutte le informazioni e tutti gli equipaggiamenti necessari, per esempio istruzioni, liste di controllo, elenchi dei ricambi e attrezzi speciali, ecc., per consentire l’esecuzione delle ispezioni periodiche da parte di una persona competente. Nota I fabbricanti possono addestrare le persone per renderle competenti o per aggiornare le loro competenze durante l’ispezione periodica di DPI o altro equipaggiamento o prendere accordi affinché tale opera di formazione sia resa disponibile da organizzazioni o persone autorizzate.
Tipologie di ispezioni
Entrando nel merito delle diverse tipologie di ispezioni previste, si riporta un dettaglio del tipo di attività da compiere sui diversi componenti dell’equipaggiamento, le loro tempistiche e il soggetto preposto a compierle.
ISPEZIONI DEL LAVORATORE – “UTILIZZATORE” PRIMA E DOPO L’USO
Prima e dopo l’utilizzo, l’utilizzatore deve ispezionare (in accordo con le istruzioni del fabbricante) mediante controllo visivo TUTTO l’equipaggiamento (imbracatura, cordino, fune di trattenuta, assorbitore di energia , i connettori etc).
Se possibile, dovrebbe ispezionare anche la parte interna degli equipaggiamenti (la linea guida riporta “dove ne è possibile l’accesso”).
Nel caso in cui ne riscontri la presenza, il lavoratore deve segnalare immediatamente qualsiasi difetto o inconveniente.
ISPEZIONI PERIODICA
In aggiunta a quella effettuata dal lavoratore prima e dopo l’uso, deve essere prevista una ispezione periodica da parte di “persona competente”, con la periodicità e secondo le istruzioni del fabbricante. Ovviamente ad esito negativo dell’ispezione, la persona (competente, appunto, a valutare e riparare) dovrà decidere se procedere con l’invio al fabbricante o il ritiro dal servizio.
A questo tipo di ispezione devono essere sottoposti:
- Dispositivi di Arresto Caduta (solo controllo esterno)
Clicca per vedere la check list dei controlli da effettuare sui dispositivi di arresto caduta
- Imbracatura, Cordini, Assorbitori di Energia (e i cordini integrati con gli assorbitori) e gli equipaggiamenti associati
Questo tipo di ispezione coinvolge tutta l’apparecchiatura (come definito nella check list ispezione di tutta l’apparecchiatura ed equipaggiamenti associati).
ISPEZIONI PERIODICA ANNUALE EFFETTUATA DA PERSONA COMPETENTE
E’ uno dei requisiti fondamentali che distingue questa tipologia di DPI dalla maggior parte degli altri normalmente adottati nelle Azienda.
Occorre dare evidenza di questa ispezioni registrando la data e l’esito sulla “scheda di ispezione e manutenzione”.
Ancoraggi Permanenti
Gli ancoraggi permanenti devono essere ispezionati da persona competente nei tempi e modi definiti dal produttore, e comunque almeno una volta all’anno.
Nelle vicinanze del punto di ancoraggio, è consigliata l’apposizione anche di un cartellino con la data dell’ultima ispezione: si rende così ridondante il controllo mettendo in condizione di verificare il requisito della periodicità anche al lavoratore nel corso dell’ispezione prima dell’uso.
Dispositivi di Arresto Caduta (Revisione Completa)
E’ una ispezione analoga a quella vista nel punto 2.a, ma spinta in profondità: implica, infatti, anche lo smontaggio (effettuato da personale competente) secondo quanto previsto dal libretto di istruzioni fornito dal fabbricante del dispositivo.
E’ una verifica sempre prevista nel caso in cui il dispositivo sia entrato in funzione per arrestare un caduta.
Nello specifico, occorre prevedere tutti i controlli riportati nella check list ispezione periodica (vista in precedenza al punto “Ispezione Periodica”), integrandoli con
- pulizia accurata delle parti eventualmente sporche, incrostate o eventualmente corrose
- verifica anche la corretta e agevole movimento delle parte mobili
- controllo che le connessioni siano intatte e propriamente strette
- prova dell’eccessiva rigidezza delle linee flessibili
Linee di Ancoraggio, flessibili e rigide (inclusi i componenti integrati e i dispositivi mobili di attacco)
E’ una fattispecie di ispezione da effettuare almeno una volta l’anno sui dispositivi in esercizio e prima dell’utilizzo nel caso in cui non siano stati impiegati per lunghi periodi di tempo.
Devono essere previste almeno le seguenti attività:
- Ispezione dei punti di ancoraggio
- verifica del tensionamento delle linee e il controllo degli eventuali assorbitori di energia previsti
- controllo dell’integrità dei punti terminali delle linee
- controllo delle guide rigide e dei terminali (presenza di deformazioni permanenti, corrosione, fissaggio degli elementi terminali)
- controllo dei dispositivi mobili installati permanentemente sulla linea di ancoraggio
- manutenzione dei dispositivi meccanici
ISPEZIONE DI ENTRATA O RIMESSA IN SERVIZIO
Oltre alle ispezioni viste in precedenza, e necessario eseguire i controlli
- Alla ricezione di un nuovo equipaggiamento
- Prima dell’uso al ritorno da una riparazione
- Prima della rimessa in servizio dopo il deposito o per prolungato periodo o in condizioni potenzialmente pregiudizievoli dello stato di conservazione
- Nelle installazioni fisse, nel caso in cui una linea flessibile di ancoraggio non sia stata utilizzata per un lungo periodo di tempo
ISPEZIONE DOPO UN ARRESTO DI CADUTA E PRIMA DI UN ULTERIORE USO
Nei casi in cui
- Un dispositivo o un equipaggiamento sia entrato in funzione per arrestare una caduta
- Presenti un difetto
deve essere immediatamente ritirato dal servizio e, al fine di evitarne l’erroneo utilizzo, sullo stesso deve essere apposto permanentemente un cartellino che indichi lo stato di “fuori servizio”.
Successivamente l’equipaggiamento deve essere controllato da personale competente che, secondo le istruzioni fornite dal costruttore, deciderà se
- Rimetterlo in funzione
- Ripararlo (inviandolo al fabbricante o a persona competente autorizzata dal costruttore)
- Distruggerlo
Quadro delle ispezioni
Nella tabella seguente riportiamo un quadro di sintesi delle diverse tipologie di ispezione viste in precedenza.
Tipo | Applicazione | Chi l’effettua? |
Ispezione del lavoratore prima e dopo l’uso | Deve essere condotta sull’equipaggiamento personale, incluso l’imbracatura, i cordini, gli assorbitori di energia (e i cordini integrati con gli assorbitori), i dispositivi di arresto di caduta di tipo retrattile, i dispositivi anticaduta di tipo guidato su linee di ancoraggio (flessibili e rigide) | Utilizzatore |
Ispezione periodica | – Su dispositivi di arresto caduta (solo controllo esterno) – Imbracatura, cordini, assorbitori di energia (e i cordini integrati con gli assorbitori), e gli equipaggiamenti associati | Persona competente (e lavoratore) |
Ispezione annuale effettuata da persona competente | – Ancoraggi permanenti – Dispositivi di arresto caduta (revisione completa) – Linee di ancoraggio, flessibili e rigide, inclusi i componenti integrati e i dispositivi mobili di attacco | Persona compente |
Ispezione di entrata o rimessa in servizio | Tutti i componenti dei dispositivi e dei sistemi di arresto caduta | Persona competente o Fabbricante |
Ispezione dopo un arresto di caduta e prima di un ulteriore uso | Tutti i componenti che hanno subito una sollecitazione dall’azione di arresto della caduta | Persona competente o Fabbricante |
La riparazione
L’attività di riparazione dei DPI anitcaduta è normata dalla UNI EN 365 secondo quanto previsto nel seguente box.
Dove il fabbricante permette la riparazione, le istruzioni per la riparazione devono essere fornite nella lingua ufficiale del Paese in cui l’articolo è in servizio. Queste istruzioni devono comprendere una dichiarazione ai sensi della quale tutte le riparazioni devono essere eseguite unicamente da una persona competente per le riparazioni, che è stata autorizzata dal fabbricante e che specifichi che il procedimento di riparazione deve essere strettamente conforme alle istruzioni del fabbricante.
La scheda di controllo
Ogni elemento di un sistema di protezione anticaduta deve essere dotato di una scheda di registrazione degli interventi effettuati in modo da fornire agli utilizzatori (e alle persone che dovranno effettuare le attività viste in precedenza) una “biografia” dell’equipaggiamento e fornire una fotografia dello stato manutentivo della stessa.
Per completezza, riportiamo nel box le previsioni contenute nella norma UNI 365:2005.
Deve essere raccomandato di tenere una scheda di controllo per ogni componente, sottosistema e sistema. La scheda di controllo deve contenere titoli e spazi per consentire l’immissione dei seguenti dettagli:
a) prodotto (per esempio imbracatura per il corpo), modello e tipo/identificazione e relativo nome commerciale;
b) nome e dettagli di contatto del fabbricante o del fornitore;
c) mezzo di identificazione, che potrebbe essere il lotto o il numero di serie;
d) dove applicabile, l’anno di fabbricazione o l’anno di scadenza [dalla nota del fabbricante: dichiarazione di tutti i limiti noti alla vita utile sicura del prodotto o di tutte le parti del prodotto e/o raccomandazione su come determinare quando il prodotto non è più sicuro per essere utilizzato;];
e) data di acquisto;
f) qualsiasi altra informazione necessaria, per esempio manutenzione e frequenza di utilizzo;
g) data del primo utilizzo;
h) storia delle ispezioni periodiche e delle riparazioni, comprendente:
1) date e dettagli di ciascuna ispezione periodica e riparazione e nome e firma della persona competente che ha eseguito l’ispezione periodica o la riparazione;
2) data prevista per la successiva ispezione periodica.
La scheda di controllo deve essere resa disponibile all’utilizzatore (come base per l’ispezione a sua cura – prima dell’utilizzo).
Guarda l’esempio di una scheda di controllo dell’equipaggiamento contenuto nella norma UNI 365. SCHEDA DI CONTROLLO
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